Hard Disk – Quale scegliere

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Salve e benvenuti, in questa guida vi illustrerò alcune tipologie di connessione e alcuni modelli di hard-disk che sono in commercio.
Iniziamo subito a dire che cos’è l’hard-disk: per hard-disk (hd d’ora in poi) si intende un supporto di archiviazione dei dati introdotto verso l’inizio del ’90 che scrive su piatti metallici argentati.

Funzionamento

La scrittura e la successiva lettura del contenuto avviene per mezzo di piccoli bracci mobili, chiamati “testine”.
All’ estremità delle testine sono presenti dei piccoli microcircuiti (1-2 mm quadri) che generano un eletromagnetismo che altera la posizione delle molecole sul disco, permettendo di scrivere magneticamente la sequenza del linguaggio macchina ovvero il celebre linguaggio binario ( 011100010110100101).
Il piatto gira (nei vecchi modelli a 5400 rotazioni per minuto, nei nuovi a 7200) e le testine si muovono lateralmente, è lo stesso funzionamento di un vecchio giradischi.
In ogni hd possono esserci più piatti, questo naturalmente ne aumenta la capacità di contenere dati, il più grande per ora in commercio arriva a 180 Gb ben 180.000 Mb.

Questi piatti e testine sono chiuse ermeticamente all’interno di un guscio metallico resistente agli urti.
Un osservazione ora è d’obbligo, il guscio esterno è si resistente agli urti, ma poichè le testine sono oscillanti, una qualsiasi botta, può farle andare fuori traiettoria, mandandole a sbattere contro la superficie del disco (normalmente restano ad 1/2 millimetro di altezza dal piatto), graffiandolo e danneggiando quasi irrimediabilemente i dati presenti nel hd.
Ho detto quasi poichè esistono centri specializzati nel recupero, ma il costo per tale operazione è molto elevato (anche 1000 euro).

Il cavo

Questi hd sono collegati alla scheda madre (una scheda che gestisce ogni operazione del computer) per mezzo di quattro (cinque) tipi di cavi.
Il primo tipo è il classico cavo IDE, ad 80 fili, è sottile e lungo al massimo 40 cm e largo 4-5, solitamente di colore grigio.
Il secondo, è un cavo SCSI, uguale, al primo ma con un attacco differente.
Il terzo tipo di cavo, è il Serial ATA, una nuova tecnologia, che ha solo 7 fili, ed’è studiato apposta per una migliore trasmissione dei dati ed il suo essere piccolo, (è cilindrico con un diametro di un centrimetro) favorisce un corretto scambio d’aria nel computer, aspetto solitamente sottovalutato.

Purtroppo, anche se la trasmissione dei dati è in teoria, più veloce, un reale incremento è molto raro.
Il quarto tipo di cavo di collegamento, è sfruttato per gli hd esterni, che al contrario di quelli elencati sopra pta solitamente fuori di tutta la macchina e può essere staccato e portato via (non confondetelo con i vecchi hd estraibili col maniglione davanti, quelli usavano un IDE), questo tipo, usa una connessione usb (quella porta di 12×3 mm).
Perchè quel cinque tra parentesi?
Perchè veramente esiste un quinto tipo di cavo, sconosciuto ai più che usa un adattatore per gli hd dei portatili.
Gli hd dei portatili sono infatti diversi da quelli che chiunque abbia aperto un pc, vede, le dimensioni prima di tutto sono di circa 1/3 in meno, in secondo luogo hanno bisogno di un adattatore per funzionare col normale cavo IDE.

Pregi e difetti

Di sicuro, chi usa molto il computer ha il continuo problema dello spazio.
Molta gente per esempio (io per primo) quando compra un computer, leggendo nelle caratteristiche tecniche, magari legge ‘Hard-Disk xxxx da 40Gb’, subito pensando che tutto quello spazio è troppo, sbagliato, lo spazio per chi lo usa davvero, non basta mai, io ho due dischi (60 Gb e 40 Gb) e sono sempre pieno!!
Per arginare questo problema le case produttrici, investono migliaia di dollari per cercare di sviluppare hd sempre più grandi.
Con un collegamento IDE, la scheda madre supporta al massimo 6 periferiche, di cui due per forza floppy, quindi rimane per hd, masterizzatori e lettori cd, dvd, solo 4 posti, quindi magari un lettore dvd, un masterizzatore e due hd; o un lettore cd e tre hd…

Un innovazione la presenta il sistema SCSI, che consente di collegare fino a otto periferiche, quindi molti più ‘pezzi’, però questo tipo di collegamento ha bisogno di una scheda aggiuntiva di controllo.
Per il serial ata, le informazioni sono rare, in quanto questo sistema è supportato da poche schede madri.
Il collegamento USB, invece è subordinato alla presenza delle porte USB all’esterno del computer, nei modelli vecchiotti, ce ne sono solo due, oggi alcuni ne offrono addirittura cinque, ma queste porte sono utilizzate per svariate altre periferiche (fotocamere, telecamere, modem, stampanti, joystick, e per la ricarica della batteria dei cellulari, in quanto oltre a scambiare i dati, invia anche la corrente elettrica, eliminando così una spina per l’alimentazione), è quindi se ci giocate molto con tutte quelle cose, lo spazio per i vostri hd, rimane molto poco.

Quale scegliere?

Beh la scelta è molto vasta, dipende da quanta capienza serve, fatevi un calcolo, e poi pensate a 4-5 Gb in più, servono sempre.
Per i modelli, consiglio vivamente i Maxtor, anche se alcuni dicono che non sono affidabili, i miei girano da 4 settimane senza problemi e li ho usati anche a lavoro con sorprendenti prestazioni.
Proprio le prestazioni infatti sono l’argomento a cui prestare più attenzione, un disco capiente ma che gira lento, non serve a niente.

Nei modelli correnti i piatti girano a 7200 rpm, tuttavia non sono i più veloci, con la tecnologia Serial ATA si dovrebbe arrivare a 10.000 rpm, ma ancora non dovrebbe essere del tutto sviluppata.
Quindi per le medie esigenze, per giocare, navigare e scrivere lettere, anche un disco da 40Gb a 7200 rpm va bene, per invece chi passa molte ore, e usa strumenti multimediali come montaggio video, è indispensabile, almeno da 80Gb sempre a 7200.
Chi invece vuole esagerare ed installare un server dovrebbe puntare almeno a 120Gb.
Per tutti i modelli, consiglio sempre che i dischi utilizziono lo standard ATA 133, che consente ottime prestazioni.

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Roberto Ercolese
Web designer e webmaster freelance. Appassionato di comunicazione e nuove tecnologie, sviluppo e gestisco siti web vetrina, e-commerce, magazine dal 1995. Studio l’usabilità dei siti per una migliore fruizione dei contenuti da parte degli utenti.

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