La pandemia da Covid-19 ha senza dubbio creato una crisi in molti settori commerciali. Pensiamo ad esempio alla ristorazione, allo spettacolo, l’edilizia… Tuttavia, c’è un mercato che di questo lockdown ne ha beneficiato parecchio: quello dei personal computer. Pensiamo infatti a tutte quelle famiglie che hanno dovuto attrezzarsi per permettere ai propri figli di avere tutti gli strumenti per la didattica a distanza. Così come tutti quei lavoratori che non potendo più approfittare del pc aziendale, ne hanno dovuto acquistare uno per lavorare in smart working.
I dati del mercato pc nell’anno di pandemia
Come era già emerso dal CES (Consumer Electronics Show) 2020 di Las Vegas, le vendite mondiali di pc nel 2020 sono salite oltre il 13%, andando a superare le 300 milioni di unità vendute. È un dato che sicuramente fa riflettere, visto che un incremento in questo mercato non si registrava da un decennio, ovvero dal 2010. A questo, erano seguiti anni di declino, fino al 2019, dove si era notato un leggero miglioramento.
È stato soprattutto nel quarto trimestre, ovvero da ottobre a dicembre, che si è registrato un +26,1%, tanto che la produzione è stata al di sotto della domanda. Per tirare le somme, il 2020 si è concluso con 302,6 milioni di pc consegnati tra portatili, fissi e work station. Da sottolineare, un aumento di richiesta soprattutto dei computer fissi, rispetto ai notebook.
Il declino nelle vendite pc post pandemia
La società di analisi Idc, ha rilasciato i nuovi dati relativi alle vendite di pc in questa prima metà dell’anno. Iniziato con un vero e proprio boom, il primo trimestre ha infatti registrato un aumento pari al 55,9%. La flessione ha iniziato ad esserci invece nel secondo trimestre 2021, dove si è scesi al 13,2%.
Tutto questo, proprio nel periodo di crisi dei chip. Infatti i produttori non riuscivano a stare dietro alla continua (e in parte anche un po’ improvvisa, dato che nessuno avrebbe potuto ipotizzare la pandemia) domanda da parte dei consumatori. Il picco si è toccato quando sono state raggiunte le 18 settimane da quando un produttore emetteva l’ordine, a quando i chip venivano consegnati. Oltre 6 settimane in più rispetto alla media. Per quanto riguarda i pc, il ritardo più importante riguarda i chip di gestione energetica, ovvero tutti quelli che regolano il flusso di corrente elettrica, presenti in qualsiasi dispositivo elettronico.
Il calo delle vendite però, poco ha a che fare con questi ritardi e non dovrebbe essere un dato allarmante, ma è da intendersi come una normale flessione fisiologica. È più che logico che dopo un anno di Dad e lavoro a distanza, i bisogni dei consumatori siano mutati. La conferma è arrivata anche dagli esperti di settore che hanno condotto la ricerca per Idc. Neha Mahajan ha dichiarato: “Ci sono indicatori di un rallentamento della domanda dei consumatori poiché le persone cambiano le priorità di spesa dopo quasi un anno di acquisto aggressivo di pc”.
Se entriamo più nello specifico, tra i vari produttori, la leadership di mercato spetta a Lenovo, che ha registrato una crescita superiore al 14% e domina con una quota di quasi il 24%. Segue poi nella classifica la società americana Hewlett-Packard (HP), con una quota di mercato del 22,2%. All’ultimo posto della top 3, troviamo un’altra grande multinazionale statunitense, ovvero Dell, che arriva a quota 16,7%. Proprio giù dal podio, c’è Apple, che nonostante l’aumento delle vendite del Mac, non supera il 7,4%. Ma in questo caso non c’è da stupirsi, visto che il mercato principale dell’azienda di Cupertino sono gli smartphone.
Direttamente collegato al mondo dei pc, è il mercato delle piattaforme digitali, altro settore che ha avuto una grande crescita durante l’anno appena trascorso. Lo streaming e i giochi online sono diventati infatti il principale intrattenimento durante il periodo di lockdown. In particolare, siti di casinò online, grazie a bonus, promozioni e giocate anche senza deposito, permettono a tutti i giocatori di divertirsi in totale sicurezza. Infatti, sono tutti in possesso di regolare licenza ADM, ovvero la licenza rilasciata dall’Agenzia Dogane e Monopoli, che attesta l’affidabilità del bookmaker e il riconoscimento agli utenti di tutte le vincite maturate.
Insomma, chi si aspettava un’inflessione delle vendite dei pc solo nel 2022, ha dovuto ricredersi, perché come hanno già ipotizzato gli esperti, i dati tenderanno a calare anche per i prossimi trimestri del 2021.